OSPEDALE BUCCHERI LA FERLA FBF - PALERMO
Servizio di Anestesia e Rianimazione
Primario: Dott. V. Lanza

  LINEE GUIDA PER L’ANESTESIA IN OSTETRICIA

 Visita Preoperatoria

La visita preoperatoria (anamnesi, es. obbiettivo, es. strumentali e di laboratorio) delle pazienti gravide normalmente viene effettuata in ambulatorio di anestesia in giorni ed orari prefissati, dopo la 30° settimana di gestazione. Particolare importanza per le gravide, in previsione di un’anestesia locoregionale, è l’anamnesi positiva per cefalea (che spesso in gravidanza si riduce di intensità e frequenza), lombalgia e/o sciatalgia, o precedenti interventi a carico del rachide. In quest’ultimo caso, se già non disponibili, chiedere alla paziente di fornire, almeno al momento del parto, la precedente documentazione medica. 

Utile indagare accuratamente su precedenti ostetrici della paziente. Se la paziente è già stata sottoposta  ad un’anestesia presso l’ospedale Buccheri La Ferla controllare sul computer  la cartella precedente ed annotare sulla nuova cartella il numero di record precedente (es. cart. 2345/90) sul campo anamnesi della visita preoperatoria.

Infine, avvalendosi del depliant illustrativo sulle tecniche di anestesia loco-regionale in ostetricia fornito alle pazienti dall’infermiera in sala di attesa, illustrare alla paziente le modalità ed i tempi di esecuzione dell’anestesia peridurale o dell’anestesia spinale nel caso si tratti di pazienti cui il ginecologo ha già posto l’indicazione al taglio cesareo (es.: precesarizzate, presentazione podalica del feto etc..). Al termine della visita preoperatoria stampare una copia della suddetta visita e consegnarla alla paziente.  Le pazienti gravide ricoverate presso il reparto di ostetricia per patologie ostetriche (pre-eclampsia, minaccia di parto prematuro, IUGR) che non abbiano effettuato la visita anestesiologica preoperatoria, su richiesta del medico di guardia del reparto di ostetricia, dovranno essere sottoposte a visita preoperatoria dal medico di guardia di anestesia con le stesse modalità sopradescritte.

ANESTESIA PERIDURALE IN TRAVAGLIO

QUANDO REALIZZARE L'ANESTESIA PERIDURALE

TEMPI DI REALIZZAZIONE:

L’anestesia peridurale andrebbe realizzata entro 30 minuti dalla richiesta del ginecologo. In caso di urgenze ospedaliere indifferibili coinvolgere il medico di guardia in rianimazione ed eventualmente chiamare l’anestesista reperibile di turno  

CONTROINDICAZIONI

COME SI PROCEDE

TECNICA DELL'ANESTESIA PERDURALE

N.b. Il repertamento dello spazio perdurale ed il posizionamento del cateterino nello stesso andrebbero possibilmente realizzati nell’intervallo libero tra una contrazione e la successiva. Infatti, durante la contrazione, oltre la maggiore difficoltà di repertamento dello spazio peridurale dovuta  ai movimenti della paziente legati alla stimolazione dolorosa, bisogna considerare che la pressione all’interno dello spazio perdurale è aumentata con ingorgo delle vene perdurali e maggiore possibilità di incannulare un vaso peridurale con il cateterino.

Non ripetere la somministrazione di Fentanest!

SITUAZIONI CLINICHE PARTICOLARI

DIFFICOLTA’ AL REPERTAMENTO DELLO SPAZIO PERIDURALE
In caso di difficile repertamento dello spazio epidurale richiedere l’assistenza dell’anestesista più anziano di guardia (non superare 3 tentativi)

ASPIRAZIONE DI SANGUE ATTRAVERSO L’AGO DI TUOHY E/O IL CATETERE
Questo inconveniente è frequente (2.8-8%) durante l'esecuzione di una AP e di solito non richiede l'abbandono della tecnica.

La fuoriuscita di sangue dall'ago ne impone l'estrazione e la puntura con una direzione differente, cercando di repertare lo spazio peridurale attraverso un approccio mediano.

La fuoriuscita di sangue dal catetere peridurale, se in piccole quantità, è risolvibile con l'iniezione di qualche ml di soluzione fisiologica e con l'attesa di 10-20 sec. Se si è incannulato un vaso, dopo 1-2 tentativi di "lavaggio" con fisiologica è possibile o cambiare spazio, ricorrendo di solito a quello immediatamente superiore, oppure abbandonare l'AP

  ELICITAZIONE DI PARESTESIE
Si verificano solitamente durante l'inserimento del catetere nello spazio peridurale. Avvertite generalmente al sacro e agli arti inferiori, si esauriscono rapidamente e non necessitano di alcun provvedimento; se prolungate richiedono la rimozione del catetere ed il posizionamento in un'altro spazio. E’possibile prevenirle o ridurne l’intensità iniettando 1ml di Lidocaina 2% attraverso l’ago di Tuohy 1 minuto prima di posizionare il catetere perdurale.

  DIFFICOLTA’ DI AVANZAMENTO DEL CATETERE PERIDURALE

Può essere dovuta al mancato posizionamento nello spazio peridurale o all'ostacolo di vasi, radici, tessuto adiposo. In quest'ultimo caso, evitare di ruotare l'ago. E’ preferibile fuoriuscirlo e riprovare (nello stesso spazio) facendo cambiare posizione alla paziente e modificando l'inclinazione dell'ago in senso craniale.

SINTOMI DA PASSAGGIO INTRAVASCOLARE DI ANESTETICO LOCALE
(senso di "ebbrezza", tinniti, sapore metallico, diplopia e vertigini)
Quest'incidente può verificarsi durante la somministrazione del bolo di an. locale attraverso il catetere peridurale nonostante la dose test e l'aspirazione, da effettuare sempre prima dell'iniezione, siano negativi. Alla comparsa dei sintomi citati, va subito interrotta l'iniezione di anestetico locale, controllata la frequenza cardiaca (bradi o tachiaritmie) la pressione arteriosa incruenta, e ricercata la presenza o meno di analgesia. Se la sintomatologia è minima, non è necessario alcun provvedimento, ma è prudente o abbandonare la tecnica o se è ancora possibile, riposizionare il catetere epidurale.  
In caso di convulsioni o perdita della coscienza è ovvio il ricorso alla rianimazione cardiopolmonare.

LATERALIZZAZIONE DELL'ANESTESIA
Ritirare il cateterino di 1-2 cm, fare posizionare la paziente in decubito laterale (destro o sinistro in funzione dell’emilato dolente) e somministrare un bolo ulteriore di 5-8 ml di Ropivacaina 0,25%. In caso di insuccesso, senza esitazioni, riposizionare il catetere perdurale (se dilatazione del collo dell’utero < 7-8 cm).

BLOCCO SEGMENTARIO
Persistenza nell'addome di aree (di solito a livello inguinale) "sensibili", dopo il bolo peridurale di anestetico locale (analgesia a macchia di leopardo). E’ dovuto all'uso di dosi di anestetico molto diluite, insufficienti a bloccare le fibre sacrali, classicamente resistenti; generalmente non è necessario riposizionare il catetere peridurale ma è sufficiente somministrare 5-7 ml di anestetico locale ad una concentrazione maggiore (Ropivacaina 0,5% o 0,75%)

INFRAZIONE ACCIDENTALE DELLA DURA
Cambiare spazio, utilizzando quello immediatamente superiore e ritentare l'anestesia peridurale.  Informare dell’anestesista più anziano di guardia. Prescrivere profilassi per la cefalea nell’immediato post-partum (fluidoterapia, antinfiammatori per via sistemica, riposo a letto in decubito orizzontale, Ansiolitici/antidepressivi. Sorvegliare strettamente la paziente per i primi 3 gg.

  NECESSITA’ DI TAGLIO CESAREO IN CORSO DI TRAVAGLIO IN AN. PERDURALE

Se il ginecologo di guardia pone l’indicazione al taglio cesareo in corso di travaglio:

TAGLIO CESAREO PROGRAMMATO

La tecnica di scelta per effettuare questo tipo di intervento è l'anestesia spinale, gravata da una mortalità e morbidità nettamente inferiori rispetto all'anestesia generale. L'anestesia generale va riservata solo ai casi in cui non è possibile effettuare un'anestesia regionale (coagulopatia, conta piastrinica < 60.000, alterazioni anatomiche gravi a carico del rachide). In caso di netto rifiuto della paziente all'anestesia spinale, consultare l'anestesista più anziano. La scelta e il consenso all'anestesia va sempre richiesto durante la visita preoperatoria, in cui devono essere sottolineati i benefici dell'anestesia regionale rispetto all'anestesia generale.

1. Controllare la visita preoperatoria al computer

2. Preparazione della Paziente
Incannulare una vena periferica ed iniziare infusione di Eufusin (somministrarne almeno 500 ml prima dell'anestesia

3. Monitoraggio

Monitoraggio di routine (ECG,pressione arteriosa incruenta, pulsossimetro, stetoscopio

4. Anestesia spinale

Preparazione di tipo chirurgico: berretto,mascherina, lavaggio mani, camice sterile, guanti Fare posizionare la paziente in decubito laterale
Preparazione del campo con Betadine® Ponfo anestetico cutaneo con lidocaina 2% 5 ml spazio intervertebrale (L2-3 o L3-4)
Ago di Whitacre o Sprotte, 22G o 25G Farmaco: Marcaina 1% - 0,5% iperbarica da iniettare in 30-60"

Dose : 10-15mg secondo l'altezza: <150 cm 8mg,
>150 e < 160 cm 10-12 mg,
>160 cm 12 mg

Far ritornare la paziente supina avendo cura di posizionare sotto la natica dx un cuscinetto che sollevi di    almeno 45° il bacino della paziente Dopo 1 minuto* valutare il livello di anestesia (necessaria per una buona anestesia chirurgica un'anestesia compresa tra T6 ed S5)
Controllare la pressione arteriosa ogni 5 min. per la prima ora Prima dell'incisione valutare sempre l'adeguatezza del blocco sensitivo (livello ed intensità). In caso dubbio consultare l'anestesista più anziano.
   
**Da segnalare che riguardo l'anestesia spinale la Marcaina iperbarica allo 0,5% ha una latenza di azione maggiore rispetto alla marcaina iperbarica all'1% (3-4min vs 1min.); pertanto, se il cesareo viene effettuato in regime di urgenza, bisogna tenere conto di questo effetto nella scelta della concentrazione dell'anestetico locale da utilizzare.

Intraoperatorio
Dopo l’estrazione del feto è possibile effettuare una sedazione con Valium (5mg ev), Sintodian (1ml ev) e Meperidina (50mg ev). In alternativa è possibile utilizzare una infusione endovenosa continua di propofol alla dose di 1-1,5mg/Kg/h Controllare le perdite ematiche che si verificano nell’immediato post partum e reintegrarle prontamente con Eufusin e Ringer acetato. Somministrare Ossitocici ev in infusione continua su indicazione del ginecologo (generalmente 20U di Syntocinon in 500ml di Soluz. di mantenimento in 2 ore). Evitare la somministrazione in bolo di Syntocinon. 

Postoperatorio
1. E’ necessario effettuare un monitoraggio dei parametri emodinamici (ECG, pulsoossimetria, pressione arteriosa incruenta, diuresi) di tutte le pazienti ostetriche per almeno 2 ore in sala risveglio. Particolare attenzione va posta alle eventuali perdite ematiche postpartum e alla involuzione adeguata dell’utero (rischio di atonia uterina  post-partum), controllo quest’ultimo che deve essere  effettuato ad intervalli regolari dal personale ostetrico.

2. Trattare prontamente il brivido con 25-50mg di meperidina ev, o 1/2f di Catapresan ev.

3. Somministrare 1f im di diclofenac per prevenire il dolore postoperatorio.

4. Trascrivere la terapia postoperatoria che, tranne in casi particolari, prevede la somministrazione combinata, a scopo antalgico,  di 1f di diclofenac (75mg) im ogni 8 ore e 50mg di meperidina im, oltre che la somministrazione di 2000ml di soluz. Cristalloidi nelle prime 24 ore (Ringer Acetato 1000ml + Soluz. Mantenimento 1000 ml), ed eparina a basso peso molecolare sc 2000U a distanza di almeno 12 ore dall’anestesia locoregionale.