Conclusioni

Non esiste alcuna evidenza che la computerizzazione dei dati clinici sia "pericolosa" come riportato da altri autori [1-2]. Inoltre, come la letteratura internazionale ha chiaramente sottolineato in più occasioni, è possibile realizzare un costante miglioramento delle condizioni di lavoro clinico e un uso razionale delle risorse delle nuove metodologie applicate, puntando a un controllo periodico della propria attività.

Tutto ciò è possibile solo attraverso la creazione di un sistema di informatizzazione globale della propria realtà di lavoro, che implica l'archiviazione automatizzata dei dati anestesiologici, acquisiti durante l'effettuazione delle procedure stesse, consentendo così un'analisi periodica della qualità delle procedure utilizzate.

L'uso di un sistema di strumenti informatici, un "toolkit" di anestesia, come il nostro, rende possibile il miglioramento della qualità delle prestazioni anestesiologiche sia per i pazienti ricoverati in ospedale che per i pazienti ambulatoiriali riguardo alle visite preoperatorie.

Infine non hanno trovato alcun fondamento le preoccupazioni avvertite negli ultimi anni circa le possibili conseguenze di tipo medico-legale derivanti dall'utilizzazione di un sistema informatico; al contrario la corretta registrazione dei dati anestesiologici e la possibilità di fornire, anche direttamente al paziente, copia della cartella di anestesia in una forma facilmente leggibile ha migliorato l'immagine della correttezza e della serietà dei componenti del Servizio di Anestesia dell'Ospedale Buccheri La Ferla.

 

Referenze bibliografiche

1.Noel TA.: Computerised anaesthesia records may be dangerous. Anaesthesiology 1986: 300-307

2. Eichorn JH. Anaesthesia record Keeping. Int. J.Clin. Monit. and Comput 1993; 10: 109-115

3 Lanza V.: Automatic record keeping in anaesthesia - a nine-year Italian experience . Int. J.Clin. Monit. and Comput 1996; 13: 35-43,


pagina preparata il 09/10/01