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Anestesia nell'Insufficienza Renale Cronica
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M. Carlier
UCL - St. Luc - Bruxelles
1.
INTRODUZIONE
L’IRC, qualunque sia la
sua eziologia, è il risultato di una lenta distruzione dei nefroni. Si possono
identificare 4 stadi della malattia :
Stadio 1: riduzione della riserva renale. Dal 50 al 60% dei nefroni sono persi. Non vi sono delle modificazioni biologiche o cliniche in questo stadio.
Stadio 2: Insufficienza renale moderata. I nefroni superstiti non sono più sufficienti a mantenere l’omeostasi. Compaiono i primi segni clinici : Ipertensione arteriosa (IA) ed anemia. Vi è diminuzione della capacità di concentrazione delle urine
Stadio 3: Insufficienza renale franca. La capacità di filtrazione glomerulare (GFR) è inferiore al 20% del normale. L’IA e l’anemia si aggravano. Appaiono acidosi metabolica ed ipervolemia.
Stadio 4 : Uremia
2.
CONSEGUENZE SISTEMICHE
Le ripercussioni
sistemiche dell’IRC sono numerose, ed investono praticamente tutti gli organi e
sistemi.
L’Anemia normocromica e
normocitica è presente in tutti i pazienti. Compare quando la creatininemia
supera il valore di 3.5 mg/dl.
L’eziologia è
multifattoriale. La causa principale è la riduzione della produzione renale di
Eritropoietina. Alcuni altri fattori giocano un ruolo nella genesi di questa
anemia:
(1) riduzione dell’emivita dei GR ;
(2) aumento della fragilità della membrana dei GR;
(3) l’emolisi
(4) la riduzione della produzione midollare.
La principale conseguenza
di questa anemia è la riduzione della capacità di trasporto
dell’ossigeno.
Intervengono allora due
meccanismi di compensazione:
(1) aumento della gittata cardiaca e
(2) spostamento a destra della curva di dissociazione dell’emoglobina.
Il trattamento classico
consiste nella somministrazione di trasfusioni di sangue, di cui ormai è stato
dimostrato il ruolo positivo nella sopravvivenza del
trapiantato.
2.2.
Coagulopatie
Nella maggior parte dei
pazienti, è presente un allungamento del tempo di sanguinamento. Esso è la
conseguenza di una scarsa funzionalità piastrinica, dovuta a trombocitopenia ed
a riduzione dell’aggregabilità. L’eparina utilizzata per la Dialisi può
aggravare questa tendenza al sanguinamento.
Infine, numerosi pazienti
hanno una riduzione della funzionalità epatica che può giocare un
ruolo.
L’IA è una complicazione
presente nel 70%-90% dei pazienti. La ritenzione idrosodica ne è la causa più
frequente. Il controllo rigoroso della volemia e la dialisi possono migliorare
nettamente o controllare queste forme di IA.
Una minoranza di pazienti
presentano una forma di IA maligna dovuta ad un aumento di attività del sistema
renina-angiotensina. Queste forme di IA rispondono molto male alla dialisi ed ai
diversi trattamenti antiipertensivi. In questi casi la binefrectomia può aiutare
a normalizzare il tenore pressorio.
La percentuale di
mortalità per malattie cardiovascolari è molto più elevata nei pazienti con IRC.
Si possono riscontrare
due tipi di pericardite:
1) la pericardite uremica si incontra nei pazienti non dializzati o mal dializzati. Essa è generalmente asintomatica e si ha un miglioramento del quadro con l’intensificazione della dialisi.
2) la pericardite legata alla dialisi è generalmente sintomatica; il liquido è emorragico; non risponde bene alla dialisi
Lo scompenso cardiaco è
una complicazione relativamente frequente: la frazione di eiezione è inferiore
al 50% nel 25-40% dei pazienti. Una cardiomiopatia uremica può sopravvenire in
quei pazienti che hanno una lunga storia di IRC.
La neuropatia autonomica
comporta una diminuzione generalizzata della risposta simpatica
all’ipovolemia.
Nella maggioranza dei
pazienti si manifesta una neuropatia periferica. Possono apparire delle crisi
epilettiche e manifestarsi alcuni casi di
encefalopatia.
2.6 Manifestazioni
gastrointestinali
Anoressia, nausea,
vomito, singhiozzo sono delle manifestazioni frequenti e precoci della malattia.
E’ generalmente allungato il tempo di svuotamento gastrico. L’epatite virale è
una complicazione frequente dell’emodialisi.
2.7. Manifestazioni
polmonari
Il “polmone uremico” si caratterizza con
segni tipici di edema polmonare. Un opacamento pleurico è presente nel 20% dei
pazienti.
2.8. Sistema
endocrino
Man mano che la funzione
renale si deteriora, l’escrezione di fosfato diminuisce. L’iperfosfatemia che ne
risulta, associata ad una riduzione dell’assorbimento di calcio a livello
intestinale, determina un’iperattività delle paratiroidi che tentano di
mantenere una calcemia normale. Queste condizioni conducono ad una
decalcificazione ossea causa di fratture frequenti.
2.9. Turbe
elettrolitiche
L’iperkaliemia presenta
un rischio maggiore nei pazienti con IRC. Essa può sopravvenire nelle ore che
seguono ad una seduta dialitica.Un'ipermagnesemia può apparire quando la GFR è
> 10ml/min. ed in quei pazienti trattati con antiacidi che contengono
magnesio.
2.10. Turbe dell’equilibrio
acido-base
Un'acidosi metabolica
compare quando la GFR scende al di sotto di 25 ml/min. Essa risulta
dall’accumulo di ioni H+, che normalmente sono escreti giornalmente
dal rene. Questa acidosi si caratterizza per una diminuzione del bicarbonato,
una riduzione compensatoria della PCO2 ed una leggera diminuzione del
pH.
3.
COMPLICAZIONI DELLA DIALISI
Il 25% dei pazienti
presentano ipotensione in corso di dialisi. La funzione miocardica non sembra
alterata dalla dialisi
L’ipossiemia è molto
frequente, secondaria ad una ipoventilazione ed a turbe del rapporto
ventilazione/perfusione.
4. VALUTAZIONE
PREOPERATORIA
4.1. Funzione
renale
Purtroppo non esistono
dei tests semplici e poco costosi per valutare adeguatamente la funzione renale.
I tests più facili da eseguire si dimostrano poco affidabili in un certo numero
di pazienti, in particolare nei
soggetti anziani, denutriti e disidratati.
- L’esame delle urine
permetterà la dimostrazione di una proteinuria, di un ematuria o di una piuria. Il pH urinario può
apportare degli elementi utili nella diagnosi dei disordini
acido-base.
- La determinazione del
BUN o della Creatininemia può dare una determinazione rapida ma poco esatta
della GFR
- La misura della
clearance o della creatinina è il migliore indicatore della GFR. La clearance
della creatinina può ugualmente essere calcolata, ma i risultati sono meno
precisi.
4.2. Valutazione delle
conseguenze sistemiche
Diversi tests di
laboratorio saranno effettuati:
un emocromo per
valutare l’anemia e la trombocitopenia
un tempo di
sanguinamento per valutare il malfunzionamento
piastrinico
una misurazione degli
elettroliti sierici : sodio, potassio, cloro, bicarbonati, magnesio,
calcio
-
EGC
. può riflettere le turbe
elettrolitiche
-
Ecocardiogramma
. per valutare la
funzione miocardica
- Rx
torace
. dimostrazione di un
opacamento pleurico
. immagine di polmone
uremico
4.3. Anamnesi ed esame
clinico
Hanno la loro importanza
nella ricerca e nella quantificazione delle complicazioni dell’IRC, oltrechè
nella valutazione della volemia del paziente.
Il grado di ipertensione
(IA), le sue ripercussioni, l’efficacia del trattamento sono degli elementi
molto importanti. Inoltre si dovrà determinare la presenza di segni neurologici
e quantificare la decalcificazione ossea. Una stima della volemia del paziente è
molto importante. La comparazione del peso attuale secco può dare una buona
approssimazione.
5. Monitoraggio
peroperatorio
ECG
ossimetria
capnometria
sonda
termica
misura della
PAO
controllo del
potassio
controllo del
pH
Il posizionamento di un
catetere venoso centrale per la misurazione della PVC, o di catetere in arteria
polmonare, dipenderà dalle condizioni cliniche del paziente e dell’ impegno
dell’intervento chirurgico. Si deve avere una cura particolare per la volemia
durante il corso dell’intervento.
6. Influenza dell’IRC sull’effetto dei
farmaci
Dopo aver subito una
biotrasformazione, questi farmaci sono escreti nelle urine sotto forma di
metaboliti idrosolubili, di cui la maggior parte sono farmacologicamente
inattivi.
E’ il caso soprattutto
della maggior parte dei farmaci con azione sul SNC e sul SNP : narcotici,
barbiturici, fenotiazine, benzodiazepine, ketamina ed anestetici
locali.
Alcuni altri farmaci sono
relativamente insolubili nei lipidi o fortemente ionizzati e sono dunque
eliminati sotto forma immodificata (ancora attivi) con le urine. La loro durata
d’azione può essere grandemente modificata in caso di IRC. E’ il caso dei
miorilassanti, degli inibitori delle Colinesterasi, dei tiazidici, della
digossina e di molti antibiotici. Una notevole riduzione del legame alle
proteine può manifestarsi in corso di IRC : sia per riduzione del tasso di
albumina, sia, se il tasso di albumina è normale, per riduzione dell’affinità
dell’albumina con i farmaci.
6.1. Farmaci della
premedicazione
. Atropina,
Glicopirrolato : Dal 20% al 50% di una singola dose si ritrova sotto forma
immodificata o di metaboliti attivi, nelle urine. Vi è
dunque un potenziale rischio di accumulo, ma la dose singola non pone
rischi.
. Scopolamina :
Solo il 10% si ritrova sotto forma immodificata nelle urine. A causa della sua
azione centrale, è tuttavia raccomandato di non usare dosi
ripetute.
. Fenotiazine e
Benzodiazepine : subiscono un intenso metabolismo epatico, prima di essere
escrete. La loro durata d’azione non è dunque modificata dalla funzionalità
renale.
. Morfina : Il
legame alle proteine diminuisce del 10%. Ma poichè tale legame è debole ed il
volume di distribuzione è elevato, le ripercussioni cliniche sono scarse. Il
metabolismo epatico porta alla formazione di due metaboliti : la
Morfina--glicuronide (M3G) e la Morfina-6-Glicuronide (M6G), sostanze che
possiedono delle proprietà analgesiche. Un accumulo di M6G è stato dimostrato
nei pazienti con IRC, quindi s’impone prudenza nell’uso della
Morfina.
. Meperidina: la
distribuzione, il legame con le proteine e l’escrezione sono simili a quelli
della Morfina.
6.2. Anestetici
endovenosi
- Propofol : La
farmacocinetica del Propofol è identica nei soggetti con IRC e nei soggetti
normali, quindi esso può essere usato senza alcun
problema
- Fentanil : Il
suo metabolismo è epatico. Solo il 7% è escreto nelle urine sotto forma
immodificata. La frazione libera (19%) è leggermente aumentata nei soggetti con
IRC. La clearance è simile a quella dei soggetti
sani.
-
Sufentanil/Alfentanil: L’emivita di eliminazione, la clearance, il volume
di distribuzione ed il legame alle proteine sono simili a quelle del soggetto
sano. Nondimeno, è stato descritto qualche caso di depressione respiratoria
prolungata.
6.3.
Miorilassanti
Il tasso di
pseudocolinesterasi può essere diminuito nell’uremia e dopo dialisi, ma mai in
modo tale da determinare un blocco prolungato. La somministrazione di
succinilcolina porta ad un aumento rapido, ma transitorio, della potassiemia
(0.5 mEq/l). S’impone prudenza, dunque nei soggetti la cui potassiemia è già
elevata.
. d Tubocurarina:
Il volume di distribuzione è invariato, ma la clearance diminuisce fortemente,
ed aumenta di molto l’emivita di eliminazione. La durata d’azione non è
aumentata dopo una singola dose, ma lo è dopo somministrazione di dosi
ripetute.
. Gallamina: Più
del 90% della dose si ritrova sotto forma immodificata nelle urine. L’emivita di
eliminazione è moltiplicata per 5.
. Pancuronium: Dal
40% al 50% è escreto nelle urine (ma in buona parte dopo aver subito una
biotrasformazione in metaboliti meno attivi) L’emivita è aumentata e la
clearance diminuita.
. Vecuronium: Dal
20% al 30% è eliminato con le urine. Ci si può attendere un rischio di accumulo
dalla seconda dose.
6.4 Inibitori delle
colinesterasi
6.5 Anestetici
Inalatori
Il tasso tossico di
fluoroioni prodotti dalla biotrasformazione degli anestetici inalatori è di 50
mmol/l, nel soggetto normale. Esso diminuisce a 30 mmol/l in caso di IRC
iniziale. Per ciò che attiene all’isoflurano, la cui biotrasformazione è molto
scarsa, il tasso di fluoroioni prodotti è inferiore a 10
mmol/l.
BIBLIOGRAFIA
1. LONG CL, SHAFFEL N. GERGEN
JW.
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