ISSN 1080-3521
EDUCATIONAL SYNOPSES IN ANESTHESIOLOGY
and
CRITICAL CARE MEDICINE - Italia -
Il giornale Italiano online di anestesia Vol 8 No 09 Settembre 2003
Vincenzo Lanza, MDServizio di Anestesia e RianimazioneOspedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli Palermo, ItalyE-mail: lanza@mbox.unipa.it |
Keith J Ruskin, MDDepartment of Anesthesiology Yale University School of Medicine333 Cedar Street, New Haven, CT 06520 USAE-mail: ruskin@gasnet.med.yale.edu |
Copyright (C) 1997 Educational Synopses in Anesthesiology and Critical Care Medicine. All rights reserved. Questo rivista on-line può essere copiata e distribuita liberamente curando che venga distribuita integralmente, e che siano riportati fedelmente tutti gli autori ed il comitato editoriale. Informazioni sulla rivista sono riportate alla fine |
In questo numero:
ATTI CONGRESSUALI ONLINE XVII Congresso
Nazionale della Società Italiana di Terapia Intensiva S.I.T.I
dal corso
"Anestesia & Rianimazione"
2 La Sala Risveglio
3 Protocolli e Procedure di Sala Risveglio
_______________________________________________________
ATTI CONGRESSUALI ONLINE
XVII Congresso Nazionale della Società Italiana di Terapia Intensiva
S.I.T.I.
La redazione di Esia-Italia dedica alcuni
suoi numeri alla presentazione online di una selezione degli atti del XVII
Congresso Nazionale SITI (Società Italiana di Terapia Intensiva), tenutosi nel
Settembre 2003 a Palermo.
Attraverso ESIA, i presidenti, il comitato
organizzatore e il comitato scientifico del congresso SITI hanno deciso di
offrire il materiale scientifico congressuale per la libera consultazione
online, certi di incontrare il bisogno di formazione e di aggiornamento dei
lettori: anestesisti-rianimatori, infermieri, chirurghi e altri addetti ai
lavori dell'area critica. La selezione degli articoli spazia tra le diverse aree
di interesse, valorizzando le competenze mediche e infermieristiche delle
tematiche trattate, a sottolineare che solo una crescita culturale di tutto il
gruppo di lavoro può garantire i migliori risultati di cura sui pazienti
critici. Pertanto Esia-Italia, perseguendo le proprie finalità costitutive di
strumento elettronico di formazione scientifica e tecnica, si offre come canale
di pubblicazione dei lavori congressuali; in ogni caso la redazione di
Esia-Italia non si riterrà responsabile di errori o di omissioni ravvisabili nei
testi prodotti nè dell'eventuale impropria utilizzazione delle tecniche
descritte.
_______________________________________________________
Linee Guida di Sala Risveglio
_______________________________________________________
L. Guglielmo,Anestesia e Rianimazione, Ospedale Buccheri La Ferla FBF, Palermo
La Sala Risveglio (SR) è
un componente necessaria ,ed anche obbligatoria per legge, del complesso
operatorio dove vengono svolte delle attività molto importanti come
l’accoglienza e la preparazione del paziente all’intervento chirurgico ed il
controllo e osservazione dello stesso dopo l’atto operatorio prima di una
dimissione sicura verso il reparto d’appartenenza. Sia in SR che in sala
d’accoglienza alla nascita, hanno luogo frequentemente procedure
anestesiologiche o rianimatorie impegnative in cui il gesto tecnico risulta
efficace solo è accompagnato da una stretta e “amorevole” cura del/la paziente.
Per far sì che tutto avvenga efficacemente ed in sicurezza sono necessarie
doti organizzative e competenze professionali. In ambiti lavorativi come questi,
ancora di più che in altri, è evidente la necessità di una stretta cooperazione
tra medici, infermieri e personale ausiliario così come la presenza di
protocolli e procedure che regolino le attività routinarie e diano istruzioni
operative nelle situazioni di emergenza.
Qui di seguito vengono riportate le
linee guida della Società Italiana di Anestesiologica Rianimazione e Terapia
Intensiva (SIAARTI). In allegato le istruzioni operative per la SR del nostro
Ospedale.
Raccomandazioni per la sorveglianza post-anestesiologica |
Nelle prime ore
successive ad un intervento diagnostico e/o terapeutico condotto in anestesia o
sedazione, il paziente può essere esposto al rischio di complicanze legate agli
effetti residui dei farmaci impiegati e alle conseguenze dell’intervento
praticato.
È quindi raccomandabile una sorveglianza idonea che potrà essere
effettuata, ove ciò sia realizzabile, in un’area appositamente
predisposta.
Questo documento, elaborato dal Gruppo di Studio SIAARTI per la
Sicurezza in Anestesia e Terapia Intensiva, sulla base anche di normative in
vigore in altri Paesi, ha lo scopo di contribuire ad ottimizzare le cure
postoperatorie fornendo un protocollo di massima, da adattare alle specifiche
esigenze di ogni struttura. Le raccomandazioni contenute nel documento potranno
essere soggette a revisioni periodiche al fine di risultare adeguate
all’evoluzione clinica e tecnologica della nostra specialità.
Sorveglianza
postoperatoria
Un paziente che sia stato sottoposto ad anestesia generale
locoregionale e/o sedazione può presentare un certo grado di compromissione
residua delle funzioni respiratoria, cardiocircolatoria e neuropsichica. Può
necessitare, pertanto, di sorveglianza temporanea da parte di personale
infermieristico specializzato in un ambiente idoneo all’osservazione ed al
monitoraggio fino al completo recupero delle funzioni vitali e dello stato di
veglia.
La sorveglianza postoperatoria può essere effettuata nella stessa
sala operatoria oppure in un’area di risveglio appositamente attrezzata.
Se
l’anestesista che ha effettuato l’anestesia non può personalmente assistere il
paziente durante la fase di risveglio dovrà fornire al personale infermieristico
che effettuerà il controllo tutte le informazioni cliniche necessarie nonché le
indicazioni sul tipo di sorveglianza e/o assistenza più opportune.
Il
personale infermieristico addetto alla sorveglianza postoperatoria deve essere
in grado di riconoscere precocemente la destabilizzazione delle funzioni vitali
e fornire assistenza opportuna in attesa dell’arrivo dell’anestesista.
La
sorveglianza e l’assistenza da parte dell’anestesista o del personale
infermieristico specializzato devono essere assicurate anche durante l’eventuale
trasferimento dalla sala operatoria all’area di risveglio e/o aree
intensive.
Nella fase di risveglio il paziente deve essere sottoposto a
sorveglianza dei parametri vitali: respiratori (ossigenazione, frequenza
respiratoria, ampiezza e simmetria delle escursioni toraciche),
cardiocircolatori, (frequenza cardiaca e pressione arteriosa sistemica) e
neurologici (stato di coscienza, riflessi di protezione delle vie aeree quali
tosse e deglutizione, orientamento temporo-spaziale, esecuzione di ordini
semplici). Vanno inoltre controllati temperatura corporea diuresi e forza
neuromuscolare (stringere la mano, alzare la testa e muovere gli arti). La
sorveglianza riguarda anche gli accessi vascolari e le eventuali perdite
ematiche.
È opportuno che questi dati vengano annotati sulla cartella di
anestesia oppure sulla cartella clinica del paziente.
La sorveglianza clinica
può essere completata, ove le condizioni del paziente lo richiedano, da un
monitoraggio strumentale.
Il paziente deve essere sorvegliato fino a quando
non abbia recuperato i riflessi di protezione delle vie aeree, l’orientamento
temporo-spaziale e non si sia realizzata una soddisfacente stabilizzazione dei
parametri vitali.
La dimissione dall’area di risveglio viene decisa
dall’anestesista dopo aver verificato la sussistenza delle predette
condizioni.
Si raccomanda che le informazioni cliniche e strumentali relative
al paziente durante la fase di risveglio (evoluzione, condizioni al momento del
trasferimento al reparto di degenza), le eventuali prescrizioni nonché l’ora
delle dimissioni ed il nonne del sanitario che ha prestato l’assistenza e ne ha
deciso il trasferimento, siano annotate sulla cartella di anestesia e sulla
cartella clinica del paziente.
Questo è l’opuscolo che viene
distribuito ai pazienti alla vigilia dell’intervento chirurgico.
LA SALA RISVEGLIO All’ interno del complesso operatorio, dove il paziente verrà trasferito la mattina prevista per l’intervento, è presente un’area di accoglienza chiamata SALA RISVEGLIO. In questo ambiente, tranquillo ed accogliente, il paziente troverà del personale medico ed infermieristico specializzato, che inserirà una fleboclisi in una vena e somministrerà dei farmaci sedativi prima di accedere alla sala operatoria vera e propria. Allo stesso tempo verrà misurata la pressione arteriosa e verrà controllata l’attività cardiaca | |
Subito dopo la fine dell’intervento il
paziente verrà condotto in questa stessa sala dove verrà tenuto sotto
costante osservazione. Gli infermieri di anestesia, coordinati dall’anestesista, provvederanno a controllare periodicamente la pressione arteriosa, l’attività cardiaca, il respiro e somministreranno prontamente dei farmaci per trattare efficacemente l’eventuale presenza di dolore, nausea, brivido o qualsiasi altro tipo di problema. Normalmente viene applicata a tutti i pazienti una mascherina per la somministrazione di ossigeno, che viene rimossa quando i pazienti sono perfettamente svegli |
|
Agli infermieri che riconducono in stanza
il paziente viene consegnata la terapia postoperatoria prescritta
dall’anestesista, che ha assistito il paziente durante l’intervento
chirurgico. Durante le prime ore dopo l’intervento ed anche la mattina
successiva un anestesista verrà a controllare le condizioni cliniche del
paziente. La permanenza post-operatoria in Sala Risveglio è normalmente di 1 ora a meno che esigenze mediche non richiedano un allungamento del periodo di osservazione. In Sala Risveglio non è possibile ricevere familiari o loro telefonate. |
La premedicazione
1. La somministrazione della
premedicazione al paziente che deve essere operato ha lo scopo fondamentale di
alleviarne l'angoscia e di ridurre lo stress relativo alle procedure
anestesiologiche che precedono l'intervento stesso (blocchi nervosi periferici,
incannulazione venosa ed arteriosa, posizionamento sul lettino operatorio,
induzione dell'anestesia...).
Essa rappresenta la prima tappa dell'anestesia
ed una sua corretta somministrazione riduce il bisogno intraoperatorio di
anestetici, il consumo di ossigeno, l'ansietà ed il dolore
postoperatorio.
Non viene utilizzata più di routine l'atropina nella
premedicazione degli adulti (nei bambini viene ancora utilizzata). Essa veniva
impiegata per ridurre le secrezioni salivari e bronchiali indotte da anestetici
impiegati in passato (etere,ciclopropano ) che erano responsabili di fenomeni di
spasmi laringei o bronchiali durante le manovre d'intubazione. L'atropina non è
un farmaco senza conseguenze: procura effetti che sono sgradevoli per il
paziente (bocca asciutta, palpitazioni) e deleteri se sono presenti problemi
respiratori, cardiaci e febbrili.
Per soddisfare le esigenze di comfort e di
protezione dallo stress chirurgo anestesiologico sono state realizzate numerose
associazioni che prevedono comunque fondamentalmente l'impiego di sedativi ed
analgesici.
I sedativi impiegati sono le benzodiazepine ed i neurolettici
(che hanno anche una potente azione antiemetica) mentre gli analgesici
utilizzati sono gli oppiacei.
Un'utilizzazione associata di essi permette di
ridurre le dosi di ognuno, minimizza gli effetti collaterali e migliora la
qualità della sedazione.
1.a Nel nostro Servizio
di Anestesia la premedicazione prevede, tranne le eccezioni descritte più
avanti, l'associazione di tre farmaci che sono : VALIUM, SINTODIAN, MEPERIDINA o
FENTANEST. Nello stesso tempo ha inizio una soluzione infusionale che è la
soluzione di mantenimento (elettroliti e G 5%) oppure l'Emagel (soluzione di
gelatina polimerizzata con elettroliti ma senza G ).
La premedicazione
pediatrica (bambini da 18 mesi a 5 anni) viene normalmente iniziata in reparto
praticando il KETALAR
2. Protocollo di
premedicazione del paz. da sottoporre a chirurgia elettiva
2.a Adulti
ASA 1 e 2 di età < 60 a.
se AG o
Blocchi nervosi periferici (b.n.p.)
Valium 5mg
Sintodian
2.5mg
Meperidina 50mg
S. di Mantenimento
se Anestesia Rachidea
(A.R.)(Peridurale o Spinale)
Valium 5mg
Sintodian 2.5mg
Meperidina
50mg
Emagel
2.b Adulti ASA 3 di età < 60 a.
se AG o Blocchi nervosi
periferici (b.n.p.)
Valium 5mg
Sintodian 2.5mg
Fentanest 0.05mg
S.
di Mantenimento
se Anestesia Rachidea (Peridurale o Spinale)
Valium
5mg
Sintodian 2.5mg
Fentanest 0.05mg
Emagel
2.c Adulti di età
> 60 a.
se AG o Blocchi nervosi
periferici (b.n.p.)
Valium 2.5mg
Fentanest 0.05mg
S. di
Mantenimento
se Anestesia Rachidea (Peridurale o Spinale)
Valium
2.5mg
Fentanest 0.05mg
Emagel
2.d La premedicazione del paziente
in urgenza sarà dettata caso per caso dall'anestesista.
2.e
Pazienti pediatrici (< 5 anni )
Ketalar 4mg/kg im
praticato in reparto dall'infermiera del
reparto in presenza
dell'anestesista
In S.O.
Valium 1-2.5 mg
Fentanest 0.012-0.025
mg
Isolyte P con dial-flo 60-80ml/hr
2.f Pazienti in day
surgery
Vengono somministrati gli
stessi farmaci ma a dosi dimezzate.
2.g Pazienti pediatrici (7-14 anni
)
Viene eseguita una
premedicazione come per gli adulti sani ridotta del 50%.
3.A questi farmaci
della premedicazione si possono associare delle altre sostanze qualora
condizioni specifiche del paziente lo richiedano (atropina, antistaminici,
corticosteroidi,farmaci cardiovascolari etc.). Sarà l'anestesista a dare
indicazioni in tal senso.
Per i pazienti adulti più ansiosi viene prescritta
una premedicazione con Tavor in gocce (10-20) la sera precedente e la mattina
dell'intervento alle 6.
Un aspetto importante e non secondario al fine di
realizzare una buona premedicazione è rappresentato dall'atteggiamento di tutto
il personale della sala operatoria che deve essere di amorevolezza e cura nei
confronti del paziente che deve trovare un ambiente tranquillo e
confortevole.
E' auspicabile:
- la massima cautela nello spostamento sulla
barella
- il mantenimento del silenzio in S.R.
- il non affollamento sul
paziente (max 2 persone)
- che la premedicazione venga fatta subito dopo
l'arrivo del paz. in S.R.
- il soddisfacimento delle esigenze del paziente
(urinare, dormire, avere inumidite le labbra...)
4. Durante la
premedicazione il paziente deve essere monitorizzato (PAS,ECG,SaO2) e gli verrà
applicata la mascherina con O2.
5. Per effettuare la premedicazione ed
iniziare l’infusione di liquidi va scelta preferenzialmente una vena dell’
avambraccio o della mano. Nel caso di 2 mancate incannulazioni l’infermiere
chiederà l’intervento dell’anestesista. L’incannulazione della vena, così come
quella dell’arteria, con i cateteri 16 e 18 G deve essere preceduta da un pomfo
cutaneo di 0.2-0.3 ml Lidocaina 2%.
6. Annotare nella cartella
anestesiologica l’ora ed il tipo di premedicazione effettuata
Nel caso il
tempo trascorso tra la premedicazione e l’ingresso in sala operatoria supera i
30 minuti valutare l’opportunità di ripetere uno o più farmaci della
premedicazione
PROCEDURE
ANESTESIOLOGICHE DI SR
1. Blocchi periferici
singoli e continui
2. Anestesie spinali singole e continue
3. Anestesie
epidurali continue
4. Incannulazioni di vene centrali
Nel complesso operatorio
sono presenti 2 salette adibite e attrezzate all’esecuzione di procedure
anestesiologiche loco-regionali. Non è esclusa comunque l’utilizzazione del
resto della SR in caso di motivi organizzativi o per una più adeguata
sorveglianza del paziente dopo l’anestesia
1. Per l’ espletamento di queste
procedure è necessaria la presenza di un infermiere di SR durante tutto l’atto
anestesiologico.
2. In questi ambienti deve essere presente tutto il
materiale occorrente l’esecuzione delle anestesie (aghi e cannule, anestetici
locali, kit peridurali e per blocco periferico,elettrostimolatore,etc) ed il
materiale ed i presidi necessari ad affrontare le situazioni di emergenza.
3.
Durante l’esecuzione delle anestesie periferiche è frequentemente necessario
sedare ulteriormente il paziente. Il farmaco di scelta è il propofol (DIPRIVAN
1%) che verrà aspirato in una siringa da 10 ml in cui sarà aggiunto 1 ml di
lidocaina 2%.
4. In questi pazienti il tipo di sorveglianza da effettuare è
sovrapponibile a quella che si realizza nei pazienti già operati.
5. Annotare
nella cartella anestesiologica ed infermieristica (ognuno per le proprie
competenze) lil tipo di procedura di anestesia ed i farmaci
utilizzati.
L’incannulazione di vene centrali ai pazienti provenienti dai
reparti viene effettuata in SR a partire dalle ore 14. Verranno chiamati secondo
l’ordine di arrivo delle richieste. Le incannulazioni in URGENZA devono essere
effettuate nel reparto di appartenenza.
1. Per l’ espletamento di questa
procedura è necessaria la presenza di un infermiere di SR.
2. Controllare la
documentazione clinica e gli esami di laboratorio
3. Monitorizzare il
paziente (PA-ECG,SaO2)
4. Preparare il materiale occorrente (kit e flebo con
prolunga e rubinetto a tre vie) e la lidocaina 2% per effettuare l’anestesia
locale
5. Trascrivere i dati del paziente, gli orari relativi all’arrivo e
alla dimissione del paziente dalla SR ed i dati relativi al tipo di accesso
venoso utilizzato ed il materiale impiegato sul database apposito.
6. Il
paziente, se non stati impiegati sedativi , viene subito dopo rinviato in
reparto. L’eventuale controllo RX verrà effettuato fuori dal complesso
operatorio.
CRITERI DI DIMISSIONE
DALLA SALA RISVEGLIO
Durante la permanenza del paziente in SR dopo
l’intervento verranno messe in atto tutte quelle misure di sorveglianza e di
controllo dei parametri vitali necessarie a garantire una dimissione sicura e
protetta del paziente stesso verso il reparto chirurgico di appartenenza.
Il
controllo dei parametri vitali comprende anche la valutazione del dolore
post-operatorio immediato e della nausea/vomito che vanno trattate efficacemente
sino alla loro abolizione (o quasi). Anche il brivido può e deve essere
soppresso con i mezzi termici e farmacologici di cui disponiamo.
Verranno
trascritti nella cartella anestesiologica i dati del monitoraggio ogni 15 minuti
e della diuresi ogni 30 minuti, ed inoltre gli emogas effettuati e le eventuali
complicanze. Si prenderà nota inoltre del drenaggio ematico.
1. La permanenza
minima dei pazienti adulti operati in anestesia locoregionale (anestesie
rachidee, periferiche) per interventi semplici di durata inferiore ad 1 ora
(compresi i day-surgery) viene fissata in 30 min. se sono soddisfatti i criteri
di dimissione.
2. La permanenza minima del resto dei pazienti viene fissata
in 60 minuti fatto salvo il raggiungimento dei criteri di dimissione.
I
criteri di dimissione da noi adoperati e qui di seguito riportati rappresentano
un ampliamento dello “storico” score di Andrete ed un adeguamento più
rispondente alla tipologia dei protocolli anestesiologici da noi eseguiti.
Attuale score di SR |
Criteri di dimissione (linee generali) |