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Valutazione del benessere fetale in gravidanza ante-partum
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M. Catania - Unità Operativa di
Ostetricia: G. Vegna
Ospedale Buccheri La Ferla - F.B.F. - Palermo
Non esistono a
tutt'oggi metodi validi che accertino il benessere fetale, o
meglio che escludano
i segni di ipossia tali da compromettere l’outcome neonatale.
La valutazione
del benessere fetale in travaglio
si avvale di:
cardiotocografia
classica
pH-metria
pulsiossimetria |
Cardiotocografia
classica:
La cardiotocografia è una metodica che
consente di registrare in maniera continua la frequenza cardiaca fetale,
l'attività contrattile uterina e, correlandole tra loro, è finalizzata a
svelare precocemente situazioni di allarme connesse a condizioni di sofferenza
fetale.Tutte le donne in travaglio che afferiscono al nostro Reparto vengono
sottoposte ad un monitoraggio continuo mediante cardiotocografia (CTG), allo
scopo di potere intervenire subito se dovesse insorgere un insulto ipossico
durante il travaglio.
Purtroppo
non esiste oggi nessuna metodica che ci dia la certezza che i feti che abbiano
mostrato qualche segno di sofferenza non possano poi avere dopo la nascita i
segni dell'encefalopatia ipossica, anche se talune statistiche hanno dimostrato
che il 50-70% delle paralisi spastiche e di altri danni neurologici sono da
attribuire a danni che agiscono prima dell'inizio del travaglio ( paralisi
cerebrale).
In un tracciato cardiotocografico devono essere
valutate:
frequenza
cardiaca basale: livello medio della frequenza cardiaca fetale (almeno 60
sec.) misurato fra due contrazioni. La frequenza cardiaca
basale è normale quando oscilla tra 120-160
batt/min.
Le variazioni della fcb si definiscono:
Tachicardia: fcb maggiore 160
batt/min.: è indice di
iperpiressia materna, uso di farmaci beta mimetici, ipossia fetale transitoria
(stimolazione sist.ortosimpatico fetale).
Bradicardia: fcb minore 120 batt/min.
cronica:
per riduzione della frequenza del nodo seno-atriale con circa 100-110 batt/min.;
acuta:riduzione della fcf rispetto alla liena di base della durata di almeno 5 min.: è in genere segno di insulto ipossico.
Variabilità: variazione della frequenza cardiaca basale di breve durata (pochi secondi) a carattere più o meno continuo e di ampiezza diversa a seconda dei casi: e' modulata dalle influenze sul cuore fetale del sistema nervoso autonomo
In
base all'ampiezza delle oscillazioni si distinguono 4 tipi di tracciato:
Saltatorio: ampiezza delle
oscillazioni maggiore di 25 batt/min. Indica verosimilmente un
sovraccarico dei centri regolatori della fcf come si può verificare per
alterazioni circolatorie non molto accentuate ma ripetute e persistenti
(ad esempio compressione parziale del funicolo). |
|
Ondulatorio: ampiezza 10-25
batt/min.E’ il tracciato fisiologico. |
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Ondulatorio
ristretto: ampiezza 5-10
batt/min. Indica riduzione della capacita' di reazione dei centri
regolatori della fcf (periodi di sonno inferiori a 20min, azione di
farmaci depressivi, iniziale danno asfittico). |
|
Silente: ampiezza inferiore
a 5 batt/min. |
E’ quasi sempre espressione di un danno
asfittico,in questa situazione la fcf è regolata quasi esclusivamente dai centri
cardiaci intrinseci
Accelerazioni:
variazioni della fcf rispetto alla linea di base in cui si ha un incremento di
15 battiti per almeno 15 secondi. Possono essere sporadiche o presentarsi in
corrispondenza di contrazioni o movimenti attivi fetali
Decelerazioni:
riduzioni della fcf di durata relativamente lunga (da 20 sec a 60 sec.) che, in rapporto
alle contrazioni, possono essere:
precoci:
iniziano e terminano contemporaneamente alla contrazione
sono benigne ed indicano compressione della testa fetale con
stimolazione dei centri vagali.
tardive: iniziano con un certo ritardo rispetto all'inizio della contrazione uterina, la loro durata supera quella della contrazione stessa. Hanno un significato prognostico sfavorevole anche quando sono di ampiezza ridotta e diventano allarmanti se associate a perdita della variabilità e a tachicardia; sono anche segno di ipotensione della donna se in posizione supina.
variabili: iniziano e terminano in modo variabile rispetto alla contrazione uterina e sono verosimilmente espressione di disturbi nella circolazione sanguigna a livello del funicolo.
Contrazioni:
E’ opportuno valutare l'entità', il ritmo e la durata delle contrazioni uterine per un'adeguata gestione del travaglio.
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Segni cardiotocografici non rassicuranti |
|
In caso di elementi sospetti al CTG occorre fare
alcuni tentativi per rimuovere la causa: |
1) fare cambiare posizione alla
gravida
|
2)
esplorazione vaginale per escludere il prolasso del funicolo
|
3)
sospendere infusione di ossitocina |
4)
somministrare ossigeno al 100% in maschera facciale ed idratare |
5)
eventuale tocolisi con betamimetici |
Rischi
della tocolisi: |
tachicardia
materna e fetale, riduzione del potasso sierico, iperglicemia materna ed ipoglicemia
neonatale; |
Benefici
della tocolisi: |
migliora
la perfusione dello spazio intervilloso,rallenta le |
pH-metria
La pH-metria consiste nell'effettuazione di un
microprelievo di sangue dalla cute dello scalpo fetale mediante amnioscopio.
vantaggi |
permette
di avere un dato fedele dello stato di ossigenazione fetale. |
limiti |
|
Pulsiossimetria
L'ossimetria pulsata è una metodica di recente
acquisizione in ostetricia che consente di monitorare il benessere fetale
durante il travaglio di parto in maniera costante ("real time") e
diretta attraverso la misurazione della saturazione di O2 nel sangue fetale.
Questa tecnica si avvale di un saturimetro costituito da un monitor e da una
sonda che viene posizionata sulla guancia del feto.
Un modello per definire una relazione causale fra eventi acuti in travaglio e la paralisi cerebrale: una dichiarazione internazionale di consenso Alastair MacLennan for the International Cerebral Palsy Task Force Premessa del presidente L'apposito gruppo di lavoro era aperto a ognuno che potesse dare un proprio contributo scientifico alla comprensione del problema. Il gruppo di lavoro era rappresentativo di un ampio schieramento di specialità cliniche e scientifiche. Contributi furono richiesti ai 1000 membri della Società, che comprende scienziati, patologi, ostetrici, neonatologi, ostetriche, infermieri neonatali, ed epidemiologi. Contributi internazionali furono richiesti alle persone identificate nella letteratura corrente per aver contribuito alla ricerca in questo campo. Questi non furono selezionati in base alle loro opinioni, e furono invitati a collaborare con il corrispondente gruppo di lavoro. Alcuni membri internazionali si aggiunsero in seguito, appena seppero che questo dibattito aperto era in corso. Durante il 1997 ed il 1998 furono tenute molte conferenze elettroniche, e nel marzo 1998 molti membri del gruppo di lavoro poterono partecipare all'incontro di lavoro ad Alice Springs (Australia) per discutere la quarta bozza della dichiarazione. Bozze della dichiarazione sono circolate e sono state discusse. La sesta bozza è stata discussa in una conferenza telefonica internazionale nell'ottobre 1998. Il documento è stato riscritto otto volte fino ad ottenere il consenso. Nessun’opinione è stata esclusa dal dibattito, ma la dichiarazione comprende solo le discussioni con una solida base scientifica e basate su informazioni verificabili. Tutti i membri convengono che ci saranno aggiornamenti nei prossimi anni, quando saranno pubblicate altre informazioni. Si spera che altri ricercatori internazionali daranno contributi alle prossime dichiarazioni. La bozza finale della dichiarazione è stata inviata ai collegi professionali ed alle società scientifiche ai quali appartengono i membri del gruppo di lavoro. Fino ad oggi nessuno degli organismi sopra citati ha negato il supporto alla dichiarazione o ha disconosciuto il contenuto finale. La tabella 1 elenca gli organismi professionali che hanno sostenuto la dichiarazione al momento della pubblicazione. Il consenso è stato ottenuto con qualche difficoltà in 2 aree. La prima riguarda la validità delle immagini neurologiche nel determinare retrospettivamente il preciso momento di inizio, la patologia, o la causa delle anomalie viste nelle immagini. Il gruppo di lavoro aspetta la pubblicazione di dati forti, usando i criteri suggeriti nel suo modello, per definire un evento ipossico acuto in travaglio e per stabilire quali quadri di immagini neurologiche rappresentano l'esito dell’ipossia in travaglio. Queste immagini devono essere diverse da quelle che si vedono per cause croniche di asfissia e da quelle dovute a cause di paralisi cerebrale non legate all'asfissia per aiutarci a stabilire se il danno è avvenuto in travaglio o no.
La seconda area di discussione riguarda la
terminologia, ed in particolare è stata dibattuta l'espressione
"condizione non rassicurante del feto". Questa è stata
preferita all'espressione "sofferenza fetale" perché i segni
clinici male predicono la compromissione del feto e l'uso della seconda
espressione può incoraggiare trattamenti non appropriati.
Introduzione Contrariamente alle precedenti convinzioni e conclusioni, gli studi clinici epidemiologici indicano che nella maggior parte dei casi gli eventi che portano alla paralisi cerebrale accadono nel feto prima dell'inizio del travaglio, o al neonato dopo la nascita. Nel caso clinico specifico è però difficile determinare quali segni indicano le cause che hanno contribuito all’evento sfavorevole. Ciò è particolarmente vero prima del parto, quando i test clinici usati per stabilire il benessere fetale si basano su misure indirette e sono generalmente inadeguati per verificare la funzione cerebrale del feto. Il problema per il caso individuale è che è molto difficile identificare retrospettivamente le cause prenatali di paralisi cerebrale. D'altro canto un danno ipossico (asfissia) durante il travaglio può essere sospettato da molti segni clinici, nessuno dei quali è specifico per il danno ipossico e che quindi potrebbe riflettere altre condizioni del feto. Combinando alcuni di questi segni clinici con alcune indagini oggettive si può accertare l'ipossia in modo più affidabile. Il momento dell'inizio dell'ipossia prima o durante il travaglio richiede ulteriori prove, che sono discusse in questa dichiarazione. Terminologia Il termine asfissia è definito sperimentalmente come un difetto di scambio gassoso respiratorio, accompagnato dallo sviluppo di acidosi metabolica. E' solitamente riservato a situazioni sperimentali, in cui questi cambiamenti possono essere accuratamente provati. Nel contesto clinico l'asfissia fetale è definita dall’ipossiemia progressiva e dall’ipercapnia con una significativa acidosi metabolica. In pratica la progressione di questi cambiamenti può essere difficile o impossibile da accertare. Quando è possibile, si dovrebbe differenziare questi fattori in base al momento della comparsa; si definiscono fetali o prenatali se appaiono prima dell'inizio del travaglio, intraparto se avvengono in travaglio fino alla completa espulsione del bambino, e neonatali se avvengono dopo la nascita. Il termine asfissia perinatale può essere usato quando il momento di comparsa è incerto. I fattori possono essere anche descritti come acuti o cronici, ed anche come continui od intermittenti. L'encefalopatia neonatale è una sindrome clinicamente definita, che riguarda una disfunzione neurologica nel bambino nato a termine o presso il termine, che si manifesta durante la prima settimana dopo la nascita con la difficoltà ad iniziare ed a mantenere la respirazione, depressione del tono e dei riflessi, alterato livello di coscienza e spesso convulsioni. E' meno chiaro quali segni clinici indicano una disfunzione neurologica nei bambini molto prematuri. Abbiamo scelto di non usare la diagnosi di encefalopatia ischemica ipossica in questo modello perché l'ipossia e l'ischemia non sono state spesso dimostrate e sono state dedotte da markers clinici che non riflettono accuratamente né l'ipossia né l'ischemia, che siano acute o croniche. Più del 75% dei casi di encefalopatia non hanno segni clinici di ipossia in travaglio. Problemi nel definire la causa ed il momento di insorgenza della neuropatia all'origine della paralisi cerebrale La paralisi cerebrale, che è caratterizzata da un non progressivo e anormale controllo dei movimenti o della postura, è diagnosticata mesi o anni dopo la nascita. Una revisione retrospettiva dei dati della gravidanza spesso non serve a dimostrare alcun’ovvia causa prenatale perché lo sviluppo e il funzionamento del cervello fetale non possono attualmente essere visualizzati o monitorizzati rutinariamente. Complicazioni che avvengono nel periodo prenatale sono comuni ed importanti cause di paralisi cerebrale. Studi epidemiologici suggeriscono che in circa il 90% di casi l'ipossia in travaglio non potrebbe essere la causa della paralisi cerebrale e che nel rimanente 10% segni in travaglio compatibili con un dannosa ipossia possono avere avuto origine prima o durante il travaglio. Questi studi mostrano che una gran proporzione di casi è associata a fattori materni e a fattori prenatali, come prematurità, IUGR, infezioni intrauterine, disordini della coagulazione fetale, gravidanze multiple, emorragia prenatale, presentazione podalica, ed anomalie cromosomiche o congenite. Segni di compromissione fetale, come variazioni del BCF e passaggio di meconio, non sono né sensibili né specifici per nessuna particolare causa e solo talvolta indicano un’ipossia dannosa. Quando viene dimostrata un’acidosi metabolica, provata dall’emogasanalisi fetale o dal sangue arterioso del cordone ombelicale o da un precoce prelievo al neonato, o da entrambi, rimane da stabilire se questa situazione è attribuibile ad una cronica o intermittente ipossia di lunga durata – per esempio giorni o settimane – o se un’ipossia acuta si è presentata per la prima volta in travaglio o durante la nascita di un feto, che prima era sano. IUGR può essere talvolta associata a ipossia cronica ed a paralisi cerebrale. Studi su animali mostrano che un’insufficienza placentare indotta, prolungata nell'ultimo 1/3 della gravidanza, che comporti un’ipossia persistente moderata nel feto, danneggia la mielinizzazione e la crescita del cervelletto. Questi studi mostrano anche che, nel periodo intermedio della gravidanza, un episodio di ipossia durato 12 ore è sufficiente per causare un danno alla sostanza bianca e la morte dei neuroni nell'ippocampo, nella corteccia cerebrale, e nel cervelletto. Le complicazioni in travaglio raramente giocano un ruolo nel causare la paralisi cerebrale. Se un feto ha subito un danno neurologico o un cattivo sviluppo durante la gravidanza, le lesioni neurologiche, che sono spesso multifocali, possono alterare parti del cervello fetale, responsabili per il sistema nervoso autonomo che controlla attività come il ritmo cardiaco e la respirazione. Una ridotta variabilità del ritmo cardiaco fetale, il liquido amniotico tinto alla rottura del sacco, l'Apgar basso, e l'encefalopatia possono tutti rappresentare il primo segno di compromissione neurologica. In un caso cronicamente compromesso, i primi segni in travaglio possono precipitare un intervento ostetrico, come un parto strumentale o cesareo nella speranza che la patologia sia iniziata da poco e che sia ancora reversibile. Retrospettivamente la presenza di questi segni e l'azione degli operatori, intesa ad evitare una compromissione acuta, può essere erroneamente interpretata come una conferma della compromissione acuta. Non è per ora possibile riconoscere il momento in cui un danno cerebrale diventa irreversibile nel caso di un tipo intermittente di asfissia fetale o di IUGR. E' possibile che il momento del danno neurologico irreversibile possa essere raggiunto in travaglio se il feto è stato in grado di compensare adeguatamente fino a quel punto. Lo IUGR con un possibile significato patologico può essere difficile da trovare clinicamente, e si attendono studi randomizzati per vedere se un parto anticipato, quando lo IUGR è moderato o severo, riduce l'incidenza di paralisi cerebrale senza un maggiore rischio di complicazioni legate alla prematurità. I criteri che suggeriscono che l'ipossia acuta in travaglio è stata la causa della paralisi cerebrale La tabella 2 mostra il modello dell'evidenza richiesto per suggerire che l'ipossia in travaglio è sufficiente per causare un danno neurologico permanente. Presi insieme, i criteri da 4 a 8 aiutano ad attribuire l'evento ipossico al periodo del travaglio di parto.
Prove mancanti o contrarie Commenti ai criteri proposti
Acidosi metabolica Un valore soglia realistico per definire l'acidosi metabolica fetale, che si correla con un rischio crescente di deficit neurologico è pH inferiore a 7.0 ed un deficit di basi superiore a 16 mmol/l. Questi sono i criteri su cui concordano la Society of Obstetricians and Gynaecologists of Canada e l'American College of Obstetricians and Gynecologists. E' improbabile che un’acidosi acuta meno severa possa essere direttamente associata a paralisi cerebrale. Sono stati riportati casi occasionali, tuttavia, in cui il deficit di basi era fra 12-15, e perciò un deficit di basi inferiore a 12 mmol/l è un ragionevole criterio di esclusione. In mancanza di emogasanalisi dal feto, dal sangue arterioso ombelicale, o dal sangue del neonato (entro 1 ora), non è possibile dire se l'ipossia o l'asfissia hanno causato o favorito gli altri segni clinici. Se ci sono dati dell'emogasanalisi dall’arteria e dalla vena ombelicale, allora la differenza della pressione parziale di CO2 maggiore di 25 mm Hg suggerisce una acidosi acuta piuttosto che cronica. Tuttavia la tecnica per confrontare i gas arterioso e venoso è difficile. Singole pressioni parziali di ossigeno non sono utili in questo contesto perché sono scarsamente correlate con l'acidosi fetale. Una acidosi metabolica misurata nel neonato può anche riflettere una difficile rianimazione, e perciò in questo caso l'emogasanalisi neonatale ha meno peso nel determinare una causa insorta in travaglio.
Encefalopatia neonatale
Tipo di paralisi cerebrale
Evento ipossico sentinella
Frequenza cardiaca fetale Questo gruppo di lavoro adotta la dichiarazione del US National Institute of Child Health and Human Development sul monitoraggio elettronico fetale, che ha dato raccomandazioni in base a definizioni standardizzate per ognuna delle caratteristiche dei tracciati. Il comitato del Nord America ha grandi difficoltà nel raggiungere il consenso sull'appropriato trattamento nel caso di certi tracciati ad eccezione di due casi. Nel caso di feti con una linea di base entro i limiti di normalità (110-160 battiti al minuto) e con una variabilità moderata (6-25 battiti al minuto), senza decelerazioni non c'è rischio di acidosi. Il comitato ha anche affermato che nella situazione completamente opposta di tracciati con assente variabilità in presenza di decelerazioni tardive o variabili o di bradicardia, è dimostrata un'acidosi potenzialmente dannosa per il feto. Il comitato ha poi deciso che, per la mancanza di prove sufficienti, non fu possibile raggiungere un consenso su altri tracciati, diversi dai normali. Una tale raccomandazione dovrà attendere ulteriori ricerche sulla affidabilità, validità ed abilità del monitoraggio fatto allo scopo di evitare esiti sfavorevoli mediante l'uso di interventi ostetrici.
Punteggio di Apgar
Coinvolgimento di più organi
Immagini del cervello del neonato Spesso sono disponibili esami ecografici, ma sono possibili risultati falsi positivi e falsi negativi. L'emorragia o l'edema cerebrale possono verificarsi nel periodo neonatale, nel qual caso non sono esiti di una ipossia in travaglio.
Le prove di una possibile causa prenatale di paralisi cerebrale Le possibili cause di danno neurologico sono elencate nella tabella 3. La presenza di uno di questi fattori riduce di molto la probabilità che l’ipossia in travaglio sia la causa, o che sia la sola causa, di qualche successivo danno neurologico. L’assenza di tutte questi fattori non esclude una causa prenatale, poiché molte prove possono essere molto difficili da accertare retrospettivamente.
Test e segni di valore meno predittivo
Liquido amniotico tinto di meconio Patologia placentare ed il momento del danno
cerebrale ipossico-ischemico Si possono prevenire le sequele neurologiche in caso di eccessiva ipossia in travaglio? Non è possibile accertare retrospettivamente se un più tempestivo intervento ostetrico potrebbe aver evitato un danno cerebrale in un caso particolare, dove non c’è stato alcun evento ipossico sentinella rilevabile. Se questo è stato rilevato si devono considerare le condizioni e l’organizzazione disponibile al momento del parto in questione per valutare se l’assistenza è stata data in base a standard accettabili. Ogni importante deviazione dalla media della normale risposta clinica può essere considerata critica per lo sviluppo di paralisi cerebrale solo se potrebbe avere influenzato la durata o la severità dell’evento ipossico. La durata ed il grado di ipossia richiesto per causare una paralisi cerebrale in un feto umano sano non è conosciuto. Molti speciali meccanismi fisiologici proteggono il feto dalla ipossia acuta, permettendogli di sopravvivere intatto per un tempo più lungo – minuti e forse ore – di quanto possa fare un adulto con simili concentrazioni gassose nel sangue. Le questioni considerate nella tabella 4 dovrebbero servire per identificare possibili cause prevenibili di paralisi cerebrale durante la gravidanza, il travaglio, ed il parto. Gli standard dell’assistenza dovrebbero essere dettati da revisioni sistematiche sulla base di ricerca di alta qualità.
Chi dovrebbe essere il perito nei casi di paralisi cerebrale? Nessuno è esperto in tutte le sfaccettature della paralisi cerebrale. Per questo motivo questo gruppo di lavoro si è rivolto ad una grande varietà di discipline per avere contributi per questa dichiarazione. Chiaramente il perito deve attenersi alla sua area e non deve farsi tentare di offrire opinioni in aree in cui non è qualificato. Uno specialista in ostetricia è la persona più adatta per valutare la gestione clinica di un ostetrico, come uno specialista neonatologo può valutare la gestione neonatale. Una varietà di opinioni, basate sulla evidenza, possono servire per delucidare ulteriormente le possibili cause di paralisi cerebrale in un caso particolare. I criteri appropriati per offrire una perizia medico-legale, riguardo alla paralisi cerebrale, sono dettagliati nella tabella 5.
Conclusioni
Traduzione a cura di Pietro Puzzi -
Presentata al Convegno Nazionale di Andria |
Informazioni sulla rivista
ESIA-Italia
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costituisce la parte Italiana della versione Americana, pubblicata su Internet
da Keith J Ruskin, Professore di Anestesia alla Università di Yale. I lavori
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Italiana un corposo riassunto in Inglese verrà preparato dalla redazione,
qualora l'autore non fosse in grado di fornirlo. A cura della redazione sarà
inoltre la traduzione in Italiano dei manoscritti inviati in lingua Inglese. La
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