ISSN 1080-3521
EDUCATIONAL SYNOPSES IN ANESTHESIOLOGY
and
CRITICAL CARE MEDICINE - Italia -
Il giornale Italiano online di anestesia Vol 3 No 1 Gennaio 1998
Vincenzo Lanza, MDServizio di Anestesia e RianimazioneOspedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli Palermo, ItalyE-mail:
lanza@mbox.unipa.it
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Keith J Ruskin, MDDepartment of Anesthesiology Yale University School of Medicine333 Cedar Street, New Haven, CT 06520 USAE-mail: ruskin@gasnet.med.yale.edu |
Copyright (C) 1997 Educational Synopses in Anesthesiology and Critical Care Medicine. All rights reserved. Questo rivista on-line può essere copiata e distribuita liberamente curando che venga distribuita integralmente, e che siano riportati fedelmente tutti gli autori ed il comitato editoriale. Informazioni sulla rivista sono riportate alla fine |
In questo numero:
1 DOBUTAMINA vs. DOPAMINA nel processo di ritenzione idrica indotta da ventilazioni con pressione positiva di fine espirazione. Protocollo multicentrico via Internet: presentazione dei primi dati. (aggiornamento al 31.1.98)
2 La calcitonina intralesionale nel trattamento antalgico dei focolai osteolitici metastatici
3 INTOSSICAZIONE ACUTA PER INGESTIONE DI CARBAMAZEPINA
4 MANUALI DI ANESTESIA: Chirurgia Addominale - Resezione Gastrica
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1 DOBUTAMINA vs. DOPAMINA nel processo di ritenzione idrica indotta da ventilazioni con pressione positiva di fine espirazione. Protocollo multicentrico via Internet: presentazione dei primi dati. (aggiornamento al 31.1.98)
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GM.Monza, C.Capra, G.Meazza, G.Ramella - Servizio di Anestesia e Rianimazione - Ospedale di Saronno (VA)
C.Laudi, S.Morra, GP.Marolla, A.Di Teodoro - Servizio di Anestesia e Rianimazione - Ospedale di Gallarate (VA)
GV.Cabano, B.Loreggian, G.Servadio - Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione - Ospedale di Busto A. (VA)
F.Frattini, L.Cilea, L.Bettoni - Servizio di Anestesia e Rianimazione - Ospedale di Tradate (VA)
Con un protocollo su Dobutamina vs. Dopamina nel processo di ritenzione idrica indotta da ventilazioni con pressione positiva di fine espirazione (PEEP) in pazienti ricoverati in Terapia Intensiva per insufficienza respiratoria multifattoriale abbiamo voluto sperimentare una nuova possibilità di lavoro, collegando via Internet 4 Unità di Terapia Intensiva (T I).
La ventilazione con una pressione di positiva di fine espirazione (PEEP), per modificazioni delle pressioni intratoraciche, riduzione del ritorno venoso e del CO, modificazione dello stimolo pressorecettoriale e del feedback dell'ADH, determina ritenzione idrica (1).
La dopamina a basse dosi (0.5-2 g /Kg/min) stimola i recettori dopaminergici specifici DA incrementando la filtrazione glomerulare e la clearance della creatinina per aumento del flusso ematico renale dovuto a vasodilatazione delle arteriole afferenti, inibizione della secrezione di aldosterone indotta dallangiotensina, riduzione del trasporto sodio-idrogeno nei tubuli prossimali, riduzione della captazione del sodio con conseguente natriuresi, senza alcuna attivazione degli effetti cardiaci propri dei recettori adrenergici (2,3,4). Al contrario, altri Autori negano lesistenza di una dose renale (5), mentre altri ancora, pur ammettendo transitori incrementi della diuresi da dopamina, li ascrivono a proprietà diuretiche piuttosto che a effetti sul flusso renale (6,7).
La dobutamina a dosi comprese tra 2,5-15 g /Kg/min. fa aumentare la contrattilità e la gittata cardiaca con riduzione, seppur non marcata, delle resistenze vascolari sistemiche. In soggetti normovolemici, dosaggi medi di 5 g /Kg/min dovrebbero promuovere la diuresi quanto la dopamina senza eccessiva natriuresi, probabile causa di ipovolemia da impoverimento progressivo del compartimento extracellulare (7,8)
Obiettivi del lavoro
Per lapplicazione del protocollo è stato avviato uno studio prospettico multicentrico randomizzato (significatività per numero di pazienti >= 32) con la partecipazioni delle T.I. di Saronno, Gallarate, Busto Arsizio e Tradate collegati via Internet. Lobiettivo dello studio è di confrontare dobutamina a 5 g /Kg/min. vs. dopamina a "dosaggi renali" (2 g /Kg/min.) per verificare:
- l'efficacia nel promuovere la diuresi per il mantenimento della omeostasi volemica in pazienti posti in ventilazione con PEEP.
- se, a parità di diuresi, si verifica una riduzione di perdite renali di sodio.
- se esiste maggior stabilità emodinamica.
- se, indirettamente, migliorano gli scambi gassosi
Pazienti e metodo
Sono ammessi allo studio tutti i pazienti sottoposti a ventilazione meccanica con PEEP che rientrano nei criteri di inclusione (tab.3).
Le tabelle 4 e 5 riportano i criteri di esclusione e il protocol failure
tab. 3: criteri di inclusione - Pazienti
emodinamicamente stabili con:
|
tab. 4: criteri di esclusione (anche durante lo studio)
- insufficienza renale documentata: creatinina clearance < 30 ml/min - creatininemia > 2.0 - diuresi oraria < 0.5 ml/kg/h
- shock cardiogeno o insufficienza cardiaca congestizia (F.E. >= 35% - C.I. >= 3 l/min/m2)
- diabete mellito
tab. 5: protocol failure
|
Abbiamo previsto un reclutamento minimo di 32 pazienti (8 per centro) suddivisi in modo random in due gruppi:
gruppo A: dobutamina 5(g /kg/min) - gruppo B: dopamina 2(g /kg/ min.) (in infusione continua)
La raccolta dati, che prevede la registrazione di azotemia, creatininemia, elettroliti plasmatici ed urinari, creatinina clearance, glicemia, glicosuria, diuresi, FC, PA, PVC, pH, PCO2, PO2/FiO2 è effettuata tramite una tabella per il rilevamento a T0 (inizio protocollo), T6, T12 e T24. I dati raccolti da ogni singolo Centro, con eventuali annotazioni, sono consultabili on-line tramite posta elettronica e trasmessi al Centro Raccolta Dati (Rianimazione di Saronno) per la verifica, lelaborazione e limmissione sul sito Internet.
A fine Gennaio 98, i 4 centri hanno reclutato 21 pz. (12 maschi, 9 femmine) con età compresa tra 31 e 81 anni (media 64.1 ± 15.2). 10 pz. sono afferiti nel gruppo A (dobutamina) e 10 nel gruppo B (dopamina). Un pz. del gruppo B è stato estromesso dal protocollo per comparsa in 6a ora di oligoanuria trattata con diuretici.
Risultati parziali su 21 pazienti
Valori emodinamici
Nel gruppo A non si sono rilevate variazioni significative della pressione arteriosa media, dopo infusione di dobutamina, rispetto a T0 (valori medi 91.2 ± 19.5 vs. 90.5 ± 17.1), mentre nel gruppo B si è avuto un incremento della pressione media, soprattutto per aumento della sistolica solo a T6 (valori medi 96.5 ± 7.2 vs. 105.8 ± 19.3); a T12 e T24 i valori sono sovrapponibili a T0. In entrambi i gruppi la frequenza cardiaca non si è modificata rispetto ai valori registrati a T0.
Pur con valori di PVC pressoché costanti (11.57 ± 3.40 vs.10.95 ± 2.05 cmH2O) in tutti i tempi di rilevamento, la diuresi (fig.1), sempre superiore a 1ml/kg/h nei 2 gruppi, è stata maggiore nel gruppo di pazienti trattati con dopamina (p = 0.02).
fig.1: andamento della diuresi nei due gruppi |
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Parametri emogasanalitici
Mentre il raffronto dei valori del pH e della PaCO2 non ha dato variazioni significative, lossigenazione (PaO2/FiO2)(fig.2) sembrerebbe migliorare nel gruppo di pazienti trattati con dobutamina (p<0.05).
fig.2: raffronto PaO2/FiO2 nei due gruppi |
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Funzionalità renale
Azotemia e creatininemia non si sono modificate rispetto a T0 nellambito dei due gruppi. I valori di creatinina clearance sovrapponibili a T0 per il gruppo A, sono, invece, progressivamente e significativamente aumentati (p=0.03) a T6, T12 e T24 nel gruppo trattato con dobutamina (T0 = 70.17 ± 22.21ml/min ® T24 = 91.68 ± 19.11ml/min). Infine, mentre i valori della sodiemia si sono mantenuti costanti nei due gruppi, si è potuto constatare una deplezione significativa (p<0.01) di sodio urinario nel gruppo trattato con dopamina (da T0 = 85.7 ± 21.2 a T24 = 106.4 ± 37.1 mEq/24h contro T0 = 87.9 ± 38.7 a T24 = 80.7 ± 20.4 mEq/24h).
Conclusioni
Con i dati finora raccolti si profila unazione più efficace della dopamina rispetto alla dobutamina nel promuovere la diuresi in pazienti sottoposti a ventilazione meccanica con PEEP. Di contro, i pazienti trattati con dobutamina hanno dimostrato una maggior stabilità emodinamica, una miglior ossigenazione, un incremento della creatinina clearance e una minor deplezione di sodio urinario. Rimane da valutare se lo stesso trend potrà essere confermato, a protocollo ultimato, dallanalisi statistica sui dati dei 32 pazienti previsti dal protocollo.
Bibliografia
Per i centri che volessero partecipare allo studio, si allega:
SCHEDA RACCOLTA DATI |
Rianimazione di |
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Paziente (iniziali) |
||||
età |
||||
sesso |
||||
trattamento con |
Dobutamina Dopamina |
T0 |
T6 |
T12 |
T24 |
|
Azotemia | ||||
Creatinina | ||||
Na Plasmatico | ||||
K Plasmatico | ||||
Na Urinario | ||||
K urinario | ||||
Clearance Creatinina | ||||
Glicemia | ||||
Glicosuria | ||||
F.C. | ||||
P.A.S. | ||||
P.A. media | ||||
P.A.D. | ||||
P.V.C. | ||||
pH | ||||
PaCO2 | ||||
PaO2/FiO2 | ||||
Diuresi | ||||
SAPS II |
CENTRO COORDINAMENTO:
Servizio di Anestesia e Rianimazione Ospedale di Saronno (VA)
dott. Gianmario Monza
tel e fax 02.9613356 - e-mail: rianimazione.saronno@net-one.it - oppure gianmario@net-one.it
su internet al sito: http://www.icu.saronno.it/
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2 La calcitonina intralesionale nel trattamento antalgico dei focolai osteolitici metastatici
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GM. Monza, A.Conti*, C.Venanzi,
G.Meazza, G.Ramella
Azienda USSL n°4 - Ospedale di Saronno (VA) - Servizio di Anestesia Rianimazione e Terapia del dolore - *Servizio di Radiologia e Radiodiagnostica
Introduzione
Molti tumori maligni, con frequenza variabile dal 0.5 al 15% (1,2) generano metastasi ossee che possono essere di tipo osteolitico, osteocondensante o miste,
Spesso i secondarismi rappresentano il primo segno di una neoplasia misconosciuta, e la loro scoperta può essere casuale a seguito di indagini radiologiche prescritte per la comparsa di dolore violento, impotenza funzionale o, nel peggiore dei casi, di frattura patologica.
Le metastasi ossee sono in genere fonte di dolore sia a riposo che alla mobilizzazione attiva e passiva; la sintomatologia dolorosa può essere localizzata o irradiata con possibili deficit neurologici ed impotenza funzionale di grado variabile.
In questo lavoro presentiamo i nostri dati sul trattamento del dolore da metastasi ossee con l'uso di calcitonina, iniettata direttamente nel focolaio osteolitico, sotto controllo radiologico, al fine di ottenere la massima concentrazione ormonale nella sede della metastasi, per riconferire una sufficiente solidità ossea così da ridurre il rischio di fratture patologiche, limitare o abolire l'impotenza funzionale e il dolore.
fig.1 scintigrafia ossea per la diagnostica delle metastasi scheletriche |
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Materiali e Metodi
Dal 1992 ad oggi abbiamo trattato
24 lesioni osteolitiche in 14 pazienti, 11 maschi e 3 femmine con
età media di 67 anni (range 49-80) (tabella 1).
Tab.1: caratteristiche dei pazienti ammessi allo studio
età | sex | sede tumore | sede metastasi ossee | terapie in atto | legenda | ||
1 | 73 | M | prostata | omero, cresta iliaca | fans, mor | ||
2 | 63 | F | mammella | 2 coste | fans, cor, bdz | ami | triciclici |
3 | 55 | M | polmone | 3 coste, acetabolo | fans, des | bdz | benzodiazepine |
4 | 70 | M | prostata | 2 vertebre (L2,L3) | fans, cor, mor | cor | cortisonici |
5 | 71 | M | stomaco | 2 vertebre (T10,T11) | fans, ami, bdz,cor | des | analgesici maggiori |
6 | 69 | M | polmone | 3 coste | fans, cor, des | mor | morfinici |
7 | 49 | F | mammella | 1 vertebra (T11) | fans, cor | cat | catetere intercostale |
8 | 71 | M | polmone | 2 coste, scapola | fans, cat | per | catetere peridurale |
9 | 70 | M | polmone | femore | fans, per, rx, che, des | che | chemioterapia |
10 | 68 | M | stomaco | clavicola | fans, per, rx, che, des | rx | radioterapia |
11 | 70 | F | mammella | scapola | fans, per, rx, che, or | or | terapia ormonale |
12 | 80 | M | rene | omero | fans, per, rx, che | ||
13 | 65 | M | sigma | femore | che, des, rx | ||
14 | 63 | M | polmone | ala ischiatica | rx, che, fans, cor |
Per ogni paziente è stato
valutata sia l'intensità del dolore, con la scala dell'analogo
visivo di Scott - Huskisson, che l'impotenza funzionale con una
scala semantica a 5 livelli: assente, quasi assente, lieve,
notevole, totale. I rilevamenti sono avvenuti prima di iniziare
il trattamento (T0) e successivamente durante il
follow-up a 10 e 40 giorni dalla prima iniezione (T10
e T40).
Prima della somministrazione di
calcitonina, tutti i pazienti erano in trattamento antalgico con
terapie mediche, fisiche o ormonali, con risultati piuttosto
deludenti, come evidenziato dal VAS (tabella 2).
Tab.2: valutazione del dolore e dell'impotenza funzionale a T0, T10, e T40
T0 | T10 | T40 | ||||||
Pz | VAS | Imp.funzionale | Pz | VAS | Imp.funzionale | Pz | VAS | Imp.funzionale |
1 | 8 | totale | 1 | lieve | 1 | exitus | ||
2 | 6 | notevole | 2 | 2 | quasi assente | 2 | exitus | |
3 | 6 | notevole | 3 | 3 | lieve | 3 | 3 | lieve |
4 | 7 | notevole | 4 | 4 | lieve | 4 | exitus | |
5 | 8 | totale | 5 | lieve | 5 | exitus | ||
6 | 7 | notevole/lieve | 6 | 2 | quasi assente | 6 | 3 | lieve |
7 | 5 | notevole | 7 | 5 | notevole/lieve | 7 | exitus | |
8 | 8 | totale | 8 | lieve | 8 | 4 | lieve | |
9 | 8 | totale | 9 | lieve | 9 | exitus | ||
10 | 7 | totale | 10 | quasi assente | 10 | exitus | ||
11 | 7 | notevole | 11 | 2 | quasi assente | 11 | 2 | quasi assente |
12 | 8 | notevole | 12 | 2 | assente | 12 | 3 | assente |
13 | 5 | lieve/notevole | 13 | 1 | assente | 13 | 1 | assente |
14 | 5 | lieve/notevole | 14 | 1 | assente | 14 | trattamento in corso |
Lo schema terapeutico prevede l'iniezione in sede di lesione di 200 U.I. di calcitonina di salmone, ripetuta 2 volte per ogni lesione a distanza di 15 giorni. Sotto guida TAC si esegue la centratura della zona osteolitica e si pone sulla cute sovrastante un repere corrispondente metallico (ago) , quindi si introduce, previa preparazione di campo sterile, un ago spinale 18G lungo 80mm che viene fatto avanzare sino a raggiungere il focolaio osteolitico con profondità ed inclinazione fornite dall'elaborazione TAC.
Risultati
Dopo la prima iniezione in 13 pazienti (92,8%) si è avuta una netta riduzione del dolore e un discreto recupero funzionale.
Ai pazienti, inizialmente, sono state conservate le prescrizioni analgesiche in atto onde evitare alterazioni nella valutazione dell'efficacia del trattamento.
L'analisi del sintomo dolore e dell'impotenza funzionale hanno confermato il risultato più che positivo nel follow-up a T10 e T40 nei 7 pz. sopravvissuti (50%): oltre 90% del VAS tra assente e lieve, a fronte di una una riduzione media del 40% dei dosaggi degli antidolorifici.
Il processo di ricalcificazione si è verificato in 18 lesioni (75%): totale in 7 (38,8%), parziale in 11 (61.2%), mentre in 6 su 24 (25%) il quadro radiologico è rimasto invariato. In 3 pz. è stata praticata una terza iniezione senza ottenere ulteriori miglioramenti.
Il consolidamento delle lesioni si è mantenuto per 35-40gg.
Conclusioni e discussione
I risultati positivi ottenuti sono allineati con quelli riportati in altri studi (3,4,7,8,9), in particolare per l'immediata efficacia antalgica della metodica, resasi evidente già dopo la prima somministrazione, accompagnata da un recupero funzionale altrettanto buono seppur più diluito nel tempo.
Esistono ancora interrogativi sul meccanismo di ricalcificazione che, anche quando ben evidente, non equivale mai ad una completa restitutio ad integrum della struttura ossea.
Per quanto concerne invece l'attività antalgica (5,6), si riconoscono:
A nostro avviso, è a quest'ultima che si può attribuire l'effetto antalgico dell'iniezione all'interno del focolaio osteolitico, dato che, a parità di dose, la calcitonina somministrata per altra via non raggiunge lo stesso risultato clinico (1,6).
Questa tecnica merita, quindi, a
nostro avviso, tutta l'attenzione da parte dei Terapisti del
Dolore per la sua semplicità, riproducibilità ed efficacia che
permettono di dare al paziente un soddisfacente e prolungato pain
relief abolendo o riducendo in modo significativo l'assunzione
dei tradizionali farmaci analgesici.
Bibliografia